Donald Trump taglia corto: incurante delle polemiche sulle dichiarazioni rese a Helsinki, invita Putin a Washington per un secondo incontro che aspetta con impazienza, in modo da cominciare ad applicare alcune delle molte cose discusse; ci sono molti problemi che possono essere tutti risolti: contrasto al terrorismo, sicurezza per Israele, proliferazione nucleare, cyber attacchi, commercio, Ucraina, Medioriente, Corea del nord e altro. La corte suprema spagnola archivia le richieste di estradizione dei sei politici separatisti catalani, tra cui l’ex presidente Carles Puigdemont che attualmente si trova in Germania. Nell’audizione dinanzi alle commissioni riunite finanze e lavoro della camera dei deputati il presidente dell’Inps spara a zero sui due vice premier definendo addirittura ottimistiche le stime sulle prospettive occupazionali: la prima relazione tecnica inviata al governo alle ore 12,23 del 6 luglio dava in sei pagine un’immediata rappresentazione degli effetti del decreto dignità; il ministro Di Maio, in particolare, ha perso contatto con la crosta terrestre ponendosi in orbite lontane dal nostro pianeta. Il presidente del consiglio, riferendosi alla vicenda dei 450 migranti provenienti dalla Libia, scrive a Juncker e Tusk per sollecitare una sorta di cellula di crisi con il compito di coordinare azioni condivise e complementari da parte degli stati membri. Intanto sono stati soccorsi al largo di Pantelleria sessantasei tunisini, che trasbordati su due motovedette militari sono attesi nel porto di Trapani. Depositate a Palermo le motivazioni della sentenza sulla trattativa stato-mafia: non c’è dubbio che l’invito al dialogo pervenuto attraverso Vito Ciancimino costituisca un sicuro elemento di novità che può certamente avere determinato l’effetto dell’accelerazione dell’omicidio del giudice Paolo Emilio Borsellino, di cui si è appena celebrato il ventiseiesimo anniversario.