OGGI QUATTRO ANNI FA
A feragosto li ministri de l’esteri europei nun vanno in vacanza perché se riunischeno ner consijo straordinario su le tensioni ner Mediteraneo orientale. Se imbruttischeno la Turchia e la Grecia, accumunate da l’appartenenza a l’alleanza atlantica come gran parte de li stati de l’Unione ma nun pe sto motivo senza contrasti. Ankara è decisa e lo dimostra co le dichiarazioni ferme de Recep Tayyp Erdogan: le pressioni, le minacce e le sanzioni internazionali nun ce faranno desiste da cercà fonti d’energia drento le zone litigate intorno a Cipro; su la questione er paese nostro è ner giusto e seguiterà a difenne li diritti sua co tutti li mezzi disponibili. Er contestato presidente bielorusso Alexandr Lukashenko dimostra l’istessa determinazione e respigne l’offerte de mediazione a comincià da quella de l’esule Svetlana Tikhanovskaya che s’era arivorta fiduciosa a Bruxelles: nun cederemo a gnisuno, nun ciavemo bisogno de governi stranieri né de intermediari.
Lillo S. Bruccoleri
(Traduzione di Massimo Moraldi)