Cuba apre alla proprietà privata

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Un monito all’Europa per il recupero della flessibilità parte dalla Gran Bretagna ma viene espresso a Berlino, dove il nuovo ministro degli esteri Jeremy Hunt, voluto nel suo governo da Theresa May orientata per una uscita morbida dall’Unione, avverte che non può escludersi una Brexit senza accordo per cause occasionali. Tale conclusione rappresenterebbe una sfida economicamente incredibile per il Regno Unito, che comunque riuscirebbe a prosperare, mentre gli orientamenti dell’opinione pubblica britannica verso il continente per una generazione condurrebbero a una spaccatura di relazioni altamente dannosa. Uno strappo rispetto alla patria del parlamentarismo viene compiuto in Italia da Davide Casaleggio, che teorizza il superamento delle istituzioni rappresentative grazie alle possibilità offerte dalla rete e dalle tecnologie per una gestione più democratica ed efficace della cosa pubblica. Svolta a Cuba con l’approvazione da parte dell’assemblea nazionale di un progetto di costituzione che modifica l’organizzazione dei poteri dello stato e toglie il richiamo all’avanzamento verso il comunismo; entrano i concetti di proprietà privata e di mercato pur mantenendo il carattere socialista della comunità dell’isola. Il testo, che conta 224 articoli e un preambolo, verrà sottoposto a una consultazione nelle quindici province tra il 13 agosto e il 15 novembre, mentre un referendum popolare dovrà poi concludere questo processo di riforma. La questione dei profughi viene affrontata dalla commissione europea in termini economici: secondo le anticipazioni del «Financial Times» verrà proposta la costituzione di centri controllati nel territorio degli stati membri disposti ad allestirli in cambio di un contributo di seimila euro per ogni migrante salvato nel Mediterraneo fino a un massimo di cinquecento persone; in questo modo l’Ue confiderebbe di convincere il governo italiano a fare di più.

Lillo S. Bruccoleri