Malala Yousafzai, premio Nobel per la pace, è finalmente tornata in Pakistan: dopo avere continuato gli studi nel Regno Unito, intende ora investire in patria nella educazione dei bambini. Durante l’incontro a Islamabad con il primo ministro Shaid Khaqan Abbasi ha ceduto alla commozione fino alle lacrime per essere tornata libera nel proprio paese. Saranno proclamati lunedì 2 aprile i risultati delle elezioni presidenziali egiziane, che hanno incoronato un’altra volta Abdel Fattah al Sisi, ma con una partecipazione al voto del 40 per cento degli aventi diritto, in flessione rispetto alla tornata precedente quando furono il 47 per cento. Mosca rende la pariglia a Washington e manda via centocinquanta diplomatici, di cui sessanta americani; il metodo sarà speculare, secondo il ministro degli esteri Sergei Lavrov: tanti allontanati quanto quelli espulsi; il numero per l’Italia è di due. Per il 27 aprile è fissato il terzo vertice tra le due Coree, che dovrebbe tenersi nella Peace House al confine di Panmonjom; l’annuncio segue la visita di Kim Jong-un a Pechino dove ha avuto contatti con il presidente Xi Jinping. La maggioranza dei tedeschi, quale emerge da un sondaggio commissionato dalla Welt, è contraria alla estradizione del leader indipendentista catalano Carles Puigdemont, mentre il governo ritiene che si tratti di una questione spagnola che va risolta a Madrid. La nuova presidenza punta alla riduzione delle spese a Montecitorio colpendo in particolare i vitalizi dei deputati; ma adesso il rigore è certo solo per l’area che il calciatore interista Mauro Icardi considera la sua casa, avendovi realizzato 96 delle 103 reti segnate in nerazzurro.