La Brenva

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di Federico Tosti

Come un porpo gigante che s’attacca
a le vittime sue pe’ divoralle
cola er ghiacciaro giù, de valle in valle,
scopremnn qui ’na guja, là ’na placca.

Circonda li pinacoli, le spalle;
geme, se torce, scricchiola, se spacca;
co’ ’na potenza che nun è mai stracca
trascina in groppa rupi nere e gialle.

È verde-azzurro in tutto er frontespizzio,
rotto, contorto, «seraccato», ardito,
sospeso a picco sopra er precipizzio.

Ma spesso, ner silenzio che ristagna,
cascheno ’sti «seracchi». E l’infinito
pare che crolli sopra la montagna.