di Edoardo Francati
– Dunque mettemo: trenta gente assai;
sangue me pare stia ar sessantasette,
dodici li sordati, diciassette,
e cinquantuno, che vordì li guai.
– Vetro. Tuta, a che sta? Di’, ce lo sai?
– Vetro? Me pare facci ottantasette.
Ma quello che je fa? Nun ce se mette.
– No no, mettece tutto: chi sa mai?
– Novanta la pavura, dua sassate,
tredici ponte, otto la giornata
e trentacinque, voci esaggerate.
Annamo, ecco qua un grosso. Che mettete?
– Io? Sto a mezzo co’ lei ne la giocata.
– V’arifate ’na costa si vincete.