La Gran Bretagna per il divorzio dalla Unione europea dovrà pagare 42 miliardi di euro (37,1 di sterline) entro il 2064: lo comunica l’Office for budget responsability (Obr), organismo governativo indipendente di analisi e calcoli, a margine del discorso di primavera sullo stato dell’economia tenuto in parlamento dal cancelliere dello scacchiere Philip Hammond. Sono vicini al limite di rottura i rapporti tra la Turchia e gli Stati Uniti: è quanto risulta dalle dichiarazioni rese a Mosca dal ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoghu che ha accennato alle armi fornite ai siriani durante una lezione all’istituto per le relazioni internazionali. Evitata la crisi di governo in Israele, dove non si tornerà alle urne grazie a un’intesa raggiunta all’ultimo momento all’interno della coalizione di Benyamin Netanyahu sul problema della esenzione degli ebrei ortodossi dalla leva. La corte costituzionale respinge le dimissioni del giudice Nicolò Zanon, che comunque si autosospende e non parteciperà alle udienze per sei mesi: è accusato di avere utilizzato l’auto di servizio per spostamenti della moglie che però non è indagata. In Brasile Lula da Silva è sempre a rischio carcere pur essendo primo nei sondaggi se gli si consentisse la candidatura alle elezioni presidenziali. Intanto l’attivista argentino per i diritti umani Adolfo Perez Esquiviel lo propone al Nobel per la pace in ragione della sua lotta contro la fame e la povertà. Battendo per uno a zero lo Skakhtar Donetsk all’Olimpico, la Roma si qualifica per i quarti di Champions League: assieme alla Juventus, che si è imposta contro il Tottenham, è la seconda formazione italiana a piazzarsi tra le prime otto squadre di calcio d’Europa.