Piovono bombe e missili sull’Iraq: le fortezze volanti «intelligenti» attaccano solo obiettivi militari, ma qualche volta debordano e colpiscono addirittura il territorio iraniano abbattendosi, per fortuna senza vittime, sulla città di Khorramshar. Piove sulla presidenza americana, con un Clinton rassegnato all’avvio della procedura di impeachment che naturalmente non richiede affatto le dimissioni anche se a volerle sarebbero sei cittadini su dieci. Tuona da Mosca senza troppa convinzione Boris Eltsin, solidale con Bagdad ma non fino al punto da compromettere gli aiuti economici occidentali di cui il suo paese ha disperato bisogno. Protesta il Vaticano, ma in definitiva il papa non può fare altro che lanciare appelli e moniti e soprattutto pregare.
Continua l’odissea di Abdullah Ocalan, che dopo essere venuto in Italia con la prospettiva di trovarvi un paese ospitale ora è alla ricerca di un paese terzo dove rifugiarsi al riparo dalle minacce turche. Si alleggerisce invece la posizione di Augusto Pinochet, per il quale si ripropone l’immunità dopo che la camera dei lord si è rimangiato tutto quanto aveva prima deciso. Ma il caso dell’ex dittatore cileno incoraggia altre iniziative contro simili personaggi: così in Francia si è costituito un comitato contro Jean-Claude Duvalier, il tiranno di Haiti giunto in territorio transalpino nel 1986 e attualmente nascosto in una località a un centinaio di chilometri da Parigi. E proprio a Versailles è stato arrestato Georges Bokassa ridotto a derubare le vecchiette, dopo essere stato erede al trono del Centrafica quando suo padre faceva il bello e il cattivo tempo. Aveva tra l’altro coinvolto in una storia di diamanti il presidente francese Valery Giscard d’Estaing, che per questo perse il posto.
Lillo S. Bruccoleri
Dal Rugantino di martedì 29 dicembre 1998
Nella foto: Bill Clinton