Finalmente il nome è arrivato: sarà Carlo Ancelotti l’allenatore che succederà nella panchina del Napoli a Maurizio Sarri, il quale viene salutato da Aurelio De Laurentiis con un ringraziamento per la sua preziosa dedizione al calcio partenopeo che ha permesso di regalare alla città e ai tifosi azzurri prestigio ed emozioni. Ed è ufficiale anche l’incarico di formare il governo al giurista Giuseppe Conte, cognome che nel mondo sportivo evoca importanti risultati e che per questo può assumere un emblematico valore augurale; il cammino per la scelta dei ministri da proporre al Quirinale non è del tutto agevole: il principale ostacolo riguarda la designazione per il ministero della economia di Paolo Savona, noto per le sue posizioni critiche nei confronti della politica europea, ma anche per la sua indiscussa competenza arricchita dagli importanti incarichi assunti nei decenni passati. Il vice presidente della commissione Ue Valdis Dombrovskis insiste sulla necessità di riduzione del debito pubblico italiano, ma precisa che oggi non è necessaria alcuna procedura al riguardo: si tornerà su questo scottante argomento nella primavera dell’anno prossimo. Il presidente catalano Quim Torra rinvia la cerimonia di insediamento del nuovo esecutivo, nel quale compaiono quattro ex ministri di Carles Puigdemont: due in carcere a Madrid e due in esilio nel Belgio: la decisione deriva dal blocco imposto dal governo spagnolo guidato da Mariano Rajoy, contro il quale vengono preannunciate azioni legali. Il festival di Spoleto si aprirà il 29 giugno con un’opera lirica appositamente commissionata a un nuovo compositore, Silvia Colasanti, che presenterà il «Minotauro»: tre cantanti interpreti più un coro diretto da Jonathan Webb, in dieci quadri con regia e scene di Giorgio Ferrara; lo spunto è tratto da un’opera di Friedrich Durrenmatt che indaga l’umanità e il mostro chiuso in un labirinto fatto di specchi.